lunedì 14 luglio 2008

La difesa della vita di Eluana Englaro

La Corte di Appello di Milano ha autorizzato da pochi giorni la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione per Eluana Englaro: questa decisione significa morte certa della ragazza per fame e disidratazione, la morte peggiore che possa essere inflitta ad un essere umano.
La sospensione dell’idratazione e dell’alimentazione a una persona in condizioni generali stabili, in stato di coma permanente da anni, senza l’evidenza di alcun peggioramento clinico che ne indichi l’approssimarsi della fine, è eutanasia (cioè atto dal quale deriva la morte del paziente).
L’eutanasia non è oggi ammessa in Italia; neppure è ammessa dal Codice Deontologico della Professione Medica 2006: eppure un tribunale ha decretato la sua "fattibilità".
Ma Eluana è viva e la sua condizione è un mistero, non solo per noi ma anche per la medicina e la scienza. La sua presenza interroga tutti sul significato della vita.

Interroga tutti sul vero compito della medicina.

Interroga tutti su quale sia il diritto vero che deve prevalere.

Il "diritto" stabilito dalla "legge" ha prevalso.

Per ulteriori notizie e per firmare la petizione:
La difesa della vita di Eluana Englaro

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